Tutti noi siamo perfettamente a conoscenza dei terribili fatti dell’11 Settembre. Conosciamo il numero di vittime, i danni economici, culturali e ambientali di quella tragedia, che ha cambiato la vita di un po’ tutto l’Occidente. Ma quanto sappiamo dei danni permanenti che ha avuto a livello psicologico?
I risvolti psicologici dell’11 Settembre sono un aspetto poco trattato ma assolutamente non marginale e non solo per chi ha assistito personalmente al crollo delle Torri. Infatti, una ricerca condotta da Alfredo Morabia dell’University of New York e pubblicata da Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes ha mostrato come ancora molte persone soffrano tutt’oggi di disturbo post traumatico da stress.
Lo studio
La ricerca è stata condotta su 6481 persone che hanno lavorato alle operazioni di bonifica della zona interessata dall’attentato. Di questo campione di persone nessuno apparteneva alle forze dell’ordine ma tutti hanno partecipato alle operazioni di salvataggio, recupero e pulizia della zona. Lo studio è iniziato nel 2002 quando queste persone hanno iniziato un programma di monitoraggio e trattamento della salute a lungo termine.
Il meticoloso studio ha tenuto conto di tutti i fattori come le quantità di polveri inalate, pressione sanguigna, peso e abitudini come il fumo. Tenuto conto di tutto ciò, Morabia e colleghi hanno constatato come circa il 20% degli uomini e il 26% delle donne aveva sviluppato un disturbo post traumatico da stress. Un dato molto rilevante, che evidenzia un tasso grande circa il doppio rispetto a quello stimato sulla popolazione generale. Ma questo non è l’unico numero ad allarmare.
La correlazione tra PTSD e infarti e ictus
Un altro dato che ha sorpreso e non poco i ricercatori è come i tassi d’infarto siano stati 2,22 volte maggiori in persone con PTSD. E anche le percentuali di ictus si sono rivelate essere 2,51 volte più alte in persone con questo disturbo. Dati questi che tengono esclusivamente conto del PTSD senza nessuna significativa differenza tra uomini e donne.
Ma qual è la correlazione tra PTSD e le malattie cardiovascolari?
Alla luce dei dati appena riportati è chiaro che ci sia una correlazione tra il disturbo post traumatico da stress e le patologie cardiovascolari gravi. Ancora troppo difficile, però, dire quale. Di una cosa però Morabia è certo: questo studio non va circoscritto soltanto alle persone che hanno bonificato Ground Zero. Così l’esperto afferma:
“Il messaggio per chi soffre di PTSD, sia uomini che donne, è che è ad aumentato rischio di infarto e ictus. La sindrome potrebbe stimolare la produzione di cellule infiammatorie che poi entrano nei vasi sanguigni creando aterosclerosi”
Una tesi, questa, sostenuta anche da Mark Huffman, della Northwestern University di Chicago, che afferma:
“Un grande vantaggio di questo studio è che collega PTSD a malattie cardiache seguendo le persone nel tempo, per vedere chi ha avuto attacchi cardiaci e ictus. Le ricerche future, comunque, dovranno cercare di capire se, riducendo il PTSD, si possa ridurre anche il rischio di eventi cardiovascolari”
Insomma, sembrerebbe proprio che l’11 Settembre non solo abbia portato con sé un grande dolore ma anche un’importante, seppur ancora parziale, scoperta medica.