I giorni tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno sono accompagnati per la maggior parte di noi da un piccolo rituale: quello dei buoni propositi. Una più o meno lunga lista di cose che ci promettiamo di realizzare nel nuovo anno ma che raramente portiamo a termine. Da oggi avrai un solo buon proposito: non scriverne!

Ogni anno arriva, inesorabile e sempre presente, l’1 Gennaio, quel giorno che racchiude le speranze e le energie migliori della maggior parte delle persone. Esatto, della maggior parte, ma non di tutte. Infatti, il giorno che per noi nella cultura occidentale rappresenta il nuovo inizio per eccellenza, per altre è un giorno come un altro. Eppure ogni anno ci arriviamo così affannati per cercare di renderlo speciale, unico e indimenticabile. Perché sì sa, “quello che fai a Capodanno lo fai per tutto l’anno”. O almeno così si dice. Ma ci arriviamo anche carichi di speranze e buoni propositi, molti dei quali li abbiamo anche messi per iscritto, con i nostri migliori colori e la nostra migliore grafia. O per i più tecnologici, su un foglio elettronico attentamente formattato ed editato.

Nonostante tutto lo zelo che riserviamo nell’immaginare e nello scrivere tutte quelle azioni che renderanno il nostro anno migliore, però, la maggior parte delle volte finiamo per realizzarne neanche la metà. Ecco così che a fine anno avvertiamo un po’ di delusione, ma la frenesia del nuovo anno in arrivo ci lascia poco tempo per pensare e in men che non si dica siamo già all’opera per scriverne di nuovi. Senza quasi accorgercene, rimaniamo così risucchiati in questo circolo vizioso. Ma ti sei mai chiest* cosa accade veramente che non ci consente di realizzare i buoni propositi?

Tutta questione di… paradigma!

Qual è la prima cosa che fai appena ti siedi per scrivere i tuoi buoni propositi? Immaginare ciò di cui avresti bisogno e ciò che ti renderebbe felice, vero? Ed ecco qui l’inghippo!

Il primo Gennaio, così come tutto il resto degli altri giorni, tendiamo a viver la nostra vita basandola sul paradigma TO HAVE – TO DO – TO BE. Tradotto in poche parole, ci convinciamo che “quando avremo X, allora faremo Y e finalmente potremo essere Z”. Che tu ci creda o no, in questo ragionamento così apparentemente lineare, rimangono incastrati tutti i nostri buoni propositi. La ragione principale per la quale questo accade è in primis che finiamo nella frequente trappola di affidare la nostra felicità a qualcosa o qualcuno di altro diverso da noi. Un esempio pratico? “Nel nuovo anno comprerò un nuovo computer, così avvierò il mio business online e finalmente sarò l’imprenditrice/imprenditore che ho sempre sognato di essere”. Sembra filare, giusto?

E invece no. Nell’esempio citato sopra sto delegando a un computer nuovo prima, e a un business online dopo, la responsabilità di rendermi felice e realizzat*. Nulla di sbagliato nell’adoperarsi per realizzare i propri sogni, anzi! L’errore sta però nel non mettere ordine nel famoso paradigma di cui prima. Cosa succederebbe se lo invertissimo così?

TO BE – TO DO – TO HAVE

Improvvisamente la priorità diventerebbe “essere” e quell’ “avere” da cui tanto dipendiamo scivolerebbe al fondo, come ultimo anello mancante di una catena già ben avviata. Ma come posso essere un’ imprenditrice/imprenditore di successo, se non ho il mio computer e il mio business online? Imparando a comportarti come se lo fossi già e lavorando per migliorare e allineare tutte quelle parti di te che fino a questo momento non ti hanno consentito di arrivare dove desideravi e no, non era un computer.

Dai buoni propositi alla… vision board!

Se vogliamo applicare i paradigmi ai buoni propositi, il segreto per far sì che il prossimo anno tu possa sentirti soddisfatt* di quello che hai realizzato è lasciare perdere tutto ciò che non rientra nell’essere. Al posto dei buoni propositi una buona idea potrebbe essere quella di costruire una vision board. Un collage di immagini cartaceo o digitale in cui racconti la tua visione. Come vorresti ESSERE nel nuovo anno. Poche immagini ma significative per te stess* e per i risultati che speri di raggiungere. Che tu ci creda o no partire dal tuo essere è sempre la strada più proficua per realizzare la vita su misura per te. E sì, anche per andare a recuperare dal garage tutte quelle cose che hai acquistato negli anni sperando un giorno di “essere” grazie a loro.

Buon nuovo anno, perché ogni nuovo inizio porta con sé sempre un po’ di magia, soprattutto quando è condiviso da molte persone. L’importante, però, è non arrivarci con l’ansia e le aspettative troppo alte. Ricorda che ogni nuovo giorno è anch’esso sempre, a suo modo, un nuovo preziosissimo inizio da non sottovalutare.